sabato 31 dicembre 2011
Arrivederci!
E il vecchio albero piegò il capo
stendendo i suoi rami asciutti
quasi a toccare i tranquilli flutti
" Son stanco" Pensò. "Ho attraversato i tempi.
Un altro anno se ne va e indietro non si torna"
Mentre tra lo sciabordio dolce delle onde
scendeva la sera a tingere le sue spoglie fronde.
Ricordò allora il vecchio di quando
tenero bambino, giocava sereno, nel sole
a rimpiattino e poi, col fiato sospeso
attendeva che il tramonto arrossasse
ogni angolo di cielo, ecco, era quello
il momento più vero, l'attimo, il sospiro
di un altro giorno andato, del passo in più
verso il domani, mentre lo strillo acuto dei gabbiani
rimandava al pensier di quando inesorabile
il tempo sarebbe presto giunto
accorciando lesto l'ora del tramonto.
Arrivederci vecchio, arrivederci
e grazie dell'ombra al desinar
della saggezza, dei sussurri
che accompagnavano i nostri giochi
nell'arsura dell'estate, e dell'inverno
le bianche gelate, mentre la laguna in ghiaccio
stringeva il paesaggio intorno in un abbraccio.
Piega ancora il suo stanco capo il vecchio
e s'assopisce ora quieto, poi silenzioso se ne va.
Marilla Guiotto
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2 commenti:
E'una bellissima poesia!
Auguri,Costantino
Complimenti a Marilla per i bellissimi versi...
Magu, lo scatto è delicato ed emozionale, in colori e soggetto...
sereno divenire..
dandelìon
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