sabato 20 luglio 2013

Succede oggi a Venezia...

In una cornice suggestiva prendono il via oggi i festeggiamenti per la festa del Redentore...

La Basilica del Santissimo Redentore, più nota semplicemente come Chiesa del Redentore, è un importante edificio religioso di Venezia progettato dall'architetto Andrea Palladio nel 1577 sull'isola della Giudecca.
È tradizionalmente il fulcro della grande Festa del Redentore, celebrata la terza domenica di luglio a memoria del pericolo scampato di una pestilenza che colpì la città nel 1575.




Basilica del Santissimo Redentore

Chiesa del Redentore vista dall'acqua, con il ponte votivo, a suo tempo appoggiato su barche, che viene costruito per la festa del Redentore


Nell’estate del 1575 scoppia a Venezia una terribile epidemia di peste che in due anni provocherà 50.000 morti, quasi un veneziano su tre. Nel settembre del 1576, quando il male sembra invincibile dagli sforzi umani, il Senato chiede l’aiuto divino facendo voto di realizzare una nuova chiesa intitolata al Redentore. Scegliendo rapidamente fra diverse opzioni circa forma, localizzazione e progettista cui affidare la costruzione, nel maggio del 1577 si pone la prima pietra del progetto di Andrea Palladio (che dal 1570 era il Proto della Serenissima, architetto capo della Repubblica Veneta). Il 20 luglio successivo si festeggia la fine della peste con una processione che raggiunge la chiesa attraverso unponte di barche, dando inizio a una tradizione che dura ancora oggi.
La chiesa è destinata ai Padri Cappuccini, che ne determinano sia l’impianto planimetrico secondo il modello dei Francescani osservanti (di cui i Cappuccini costituiscono una filiazione) sia la scelta, in ossequio alla loro Regola di povertà, di rifuggire l’uso di marmi e di materiali pregiati, preferendo mattoni e cotto anche per la realizzazione dei bellissimi capitelli all’interno della chiesa. Nel rispetto della griglia funzionale dei Cappuccini, per la definizione della planimetria Palladio riflette a fondo sulle strutture termali antiche (in un rilievo delle terme di Agrippa è possibile ritrovare molti degli elementi che caratterizzano la pianta) come fonte delle sequenze di spazi che si susseguono armonicamente una dopo l’altra.
La pianta deriva infatti dall’armonica composizione di quattro cellule spaziali perfettamente definite e diverse fra loro: il rettangolo della navata, le cappelle laterali che riprendono la forma a nartece, la cella tricora composta dalle due absidi e dal filtro di colonne curve, il coro. Una volta definite con precisione tali figure, Palladio studia soluzioni raffinate per accompagnare il passaggio dell’una dentro l’altra, ricercando un’armonica fusione del tutto. La trabeazione dell’ordine maggiore, ad esempio, fascia tutto il perimetro interno della chiesa senza mai risaltare in corrispondenza dei sostegni, ed è particolarmente efficace il taglio in diagonale dei pilastri della cupola. Il risultato è frutto di una consumata capacità compositiva e di una particolare sensibilità per gli effetti scenografici.

3 commenti:

Elena ha detto...

Buoni festeggiamenti!
Baci Baci

Gabri millecrocette ha detto...

Buona festa!!!Sono stata a Venezia due anni fa e ho visto questa basilica!!!

ziapolly ha detto...

Ciaoooo Magu, non riuscivo a trovarti ma eccomi! Sono contenta che tu abbia parlato di questa festa, il Redentore, ho fatto anche io un post lo scorso anno. Mio figlio c'è stato anche quest'anno e torna sempre contentissimo. E' una ricorrenza particolare, bellissimo vedere tutte la barche in bacino San Marco preparate a festa. Grazie per questo tuo post, è bellissimo far conoscere le nostre tradizioni. Alla prossima.

P.S. Io non abito a Caorle ma vicino a Mestre e Jesolo....ah quanti ricordi!